Fata dei bucaneve
C’era una volta in una foresta incantata degli alberi ricoperti di neve. La nebbia vorticava intorno ad essi e il gelo aveva ornato di cristalli tutto intorno dai rami più alti ai ciuffi d’erba. Un bianco chiarore si stendeva intorno.
Il Signore del Gelo passava su ogni ramo e su ogni stelo d’erba posandovi i suoi cristalli. Quando il sole brillava tutto si trasformava in luccichii come perle e diamanti messi alla luce.
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C’era una volta in una foresta incantata degli alberi ricoperti di neve. La nebbia vorticava intorno ad essi e il gelo aveva ornato di cristalli tutto intorno dai rami più alti ai ciuffi d’erba. Un bianco chiarore si stendeva intorno.
In quella foresta vi era una collina e sotto di essa dormiva la Fata dei fiori. Un giorno vi era tanto sole ed i cristalli si stavano sciogliendo goccia a goccia ed il calore tenue che filtrava nella terra stava per risvegliare la Fata dei fiori.
Il Signore del Gelo disturbato da questo fece vorticare tanta nebbia che il tepore scomparve e un vento freddo ghiacciò tutte le gocce d’acqua sui rami e di perle il bosco fu ricoperto.
La Fata dei fiori tornò nel suo sonno profondo. Il Signore del gelo prese a spargere neve e freddo tutto intorno. Passarono giorni e giorni di freddo. In quella foresta vi erano pure Gnomi e Folletti.
Lo Gnomo che dormiva nel tronco del castagno fu svegliato dal freddo intenso e dagli ululati
del vento e si arrabbiò perché il Signore del Gelo non cessava la sua morsa.
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“Grazie della tua bellissima melodia; ma perché mi svegli? Non è ancora il mio tempo.”
Lo Gnomo inchinandosi disse: “Cara Fata dei fiori sono giorni e giorni che il Signore del Gelo continua a scorrere per la foresta con la bufera ed il ghiaccio; e pure nel mio tronco del castagno il gelo arriva, e se così continua tutta la foresta gelerà fino al midollo, e quando arriverai tu sarà troppo tardi perché gli alberi saranno morti per il freddo”.
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“Nascerà un fiore che sarà in grado di farsi strada tra la neve, sbucare da essa e fiorire”.
Il fiore in effetti bucò la neve e uscì sbocciando nonostante il freddo. Era un fiore con il capolino ciondolante, i petali bianchi e le foglie e lo stelo di un tenue verdino .
E quando il Signore del gelo nelle sue scorribande nella foresta vide il candido fiore fu molto stupito e capì che ormai il tempo della Fata dei fiori era giunto.
Si accorse che per troppo tempo era rimasto nella foresta; allora raccolse i suoi turbini di nebbia neve e ghiaccio e si ritirò sulle cime delle montagne.
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Lo Gnomo del castagno allora corse fra i prati fioriti felice di giocare nel tempo della Fata dei fiori.
CANZONE DELLA FATA BUCANEVE
Dorme l'inverno a fondo,
Freddo, grigio e bagnato:
Ormai l'intero mondo
Di ogni vita è spogliato.
No, aspetta, non è morto!
Guarda, si sveglierà!
Non vedi che è risorto
Un Bucaneve, là?
Dal libro "il libro completo delle fate dei fiori"
Da leggere per bambini con la mamma o da soli, pieno di racconti e poesie sulle stagioni e le fate dei fiori.
Se volete una fata personalizzata contattatemi!!!
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